Gesù si mette di nuovo a insegnare presso il mare.
Una gran folla si raduna intorno a lui. Perciò egli, montato su una barca, vi siede stando in mare, mentre tutta la folla è a terra sulla riva.
Un uomo alza la mano per parlare.
«Dimmi Franco» dice Gesù.
L’uomo, in evidente imbarazzo, chiede: «Signore, io ho un grosso problema col mio cane.
Non mi ascolta quando lo chiamo, fa sempre di testa sua.
L’altro giorno in passeggiata ha mangiato il tonno sulla bancarella di Gioele, che ho dovuto ripagare.
Quando incontriamo le pecore poi..un disastro. Comincia ad abbaiare e a tirare verso di loro. Un giorno di questi mi butterà per terra.
Non so più cosa fare. Non è che potresti fare un miracolo dei tuoi per farlo diventare bravo?»
«Combà, per chi mi hai preso? Per il Mago Silvan?! Io non faccio miracoli a comando!» risponde Gesù infastidito.
«Non dovrei neanche prenderti in considerazione per quello che hai detto, ma sono pur sempre un buono, quindi ti dirò come fare per avere un cane ubbidiente..
Per punire la tua impertinenza però, lo farò attraverso una parabola, quindi ora siediti e ascolta»
Franco e gli altri si siedono per terra ad ascoltare – e Gesù attacca:
«Il seminatore uscì a seminare.
Mentre seminava, una parte del seme cadde lungo la strada; e gli uccelli vennero e lo mangiarono.
Un’altra cadde in un suolo roccioso dove non aveva molta terra; e subito spuntò, perché non aveva terreno profondo; ma quando il sole si levò, fu bruciata; e, non avendo radice, inaridì.
Un’altra cadde fra le spine; le spine crebbero e la soffocarono, ed essa non fece frutto.
Altre parti caddero nella buona terra; portarono frutto, che venne su e crebbe, e giunsero a dare il trenta, il sessanta e il cento per uno».
Ovviamente nessuno capì una cippa di quello che voleva dire.
Ma a distanza di 2000 anni, tu stai per scoprire il segreto nascosto nella parabola del seminatore.
Per quanto mi piacerebbe dirti che la spiegazione mi è venuta in sogno durante i miei anni da chierichetto, devo confessarti che l’ho ascoltata l’altro giorno su Radio Maria mentre andavo a lavoro.
Come mai ascoltavo Radio Maria? Mistero della fede.
Ad essere del tutto onesti, il relatore parlò dell’educazione del bambino dopo la parabola..ma è evidente che lui non ci ha capito niente.
Infatti ora vedrai che..
La parabola del seminatore ti spiega come educare il tuo cane.
Partiamo: Il seminatore uscì a seminare.
È ovvio che il seminatore sei TU – e i semi sono le cose che cerchi di insegnare al tuo cane.
Quindi la frase dovrebbe essere: [tuo nome] cominciò ad educare il suo cane.
Mentre seminava, una parte del seme cadde lungo la strada; e gli uccelli vennero e lo mangiarono.
Come avrai notato, in questa situazione non può crescere niente perché i semi vengono subito mangiati dagli uccelli.
Questo, nell’addestramento, succede quando cerchi di insegnare qualcosa al tuo cane con metodi stereotipati, che non si adattano all’individualità del soggetto.
Se cerchi di insegnargli qualcosa senza considerare come LUI ragiona..le tue nozioni scivoleranno sul suo cervello come acqua su un vetro.
E di queste non rimarrà assolutamente nulla, proprio come i semi sulla strada portati via dagli uccelli.
Andiamo avanti.
Un’altra cadde in un suolo roccioso dove non aveva molta terra; e subito spuntò, perché non aveva terreno profondo; ma quando il sole si levò, fu bruciata; e, non avendo radice, inaridì.
Questo è il caso del cane che all’inizio fa tutto quello che gli chiedi, ma a distanza di qualche mese è come se qualcuno gli avesse asportato il cervello sostituendolo con della paglia.
In questo caso, le competenze che gli hai insegnato sono riuscite a far breccia nel suo cervello — ma a causa del METODO con cui gliele hai insegnare, non riescono a fare radici nella memoria a lungo termine.
Quindi, finché le nuove competenze sono “fresche”, il cane riesce a ricordarle. Con il passare del tempo, però, vengono “bruciate” dalle nuove esperienze vissute dal soggetto.
Anche in questo caso, alla fine non resterà niente.
Per saldare le nuove competenze nella memoria a lungo termine del tuo cane, DEVI FARLO RAGIONARE — NON fargli ripetere i comportamenti meccanicamente.
Ancora.
Un’altra cadde fra le spine; le spine crebbero e la soffocarono, ed essa non fece frutto.
Questo è il caso del cane con delle Doti Caratteriali NON inclini all’addestramento.
(Nel caso non lo sapessi, le doti caratteriali sono delle attitudini pre-programmate geneticamente, scritte nel DNA del tuo cane).
Esempio: indocile e poco sociale.
Questo è un cane che PER NATURA non è tendente a collaborare, e del tuo bravo e delle tue carezze gliene importa fino a lì.
Per far diventare ubbidiente un cane del genere NON basta insegnargli quattro comportamenti (es. seduto, terra, resta, vieni).
Infatti lui – nonostante li abbia capiti e appresi – SCEGLIERÀ di non farli.
E le nozioni che gli avrai insegnato verranno soffocate dalle sue doti caratteriali.
Anche in questo caso, nonostante il tuo impegno, rimarrai con un pugno di mosche.
La prima cosa che devi fare con un cane del genere, è spiegargli che collaborare conviene a LUI, stando attento a non esagerare con i costi delle richieste, altrimenti perderà interesse in te prima che tu riesca a pronunciare il primo “seduto”.
E siamo arrivati all’ultimo caso.
Altre parti caddero nella buona terra; portarono frutto, che venne su e crebbe, e giunsero a dare il trenta, il sessanta e il cento per uno».
Ti sarà sicuramente capitato di vedere cani particolarmente ubbidienti in giro.
Che seguono il proprietario senza staccargli gli occhi di dosso già dall’età di 3 mesi.
Che appena sentono il loro nome, corrono dal proprietario ignorando la cagna in calore che incontrano lungo la strada — anche se non hanno mai fatto un minuto di addestramento.
Ecco. Questa si chiama “botta di culo”.
Succede quando il cane ha delle doti caratteriali che si sposano perfettamente con le abitudini e l’atteggiamento del proprietario.
È merito del cane? È merito del proprietario?
No, è merito della fortuna.
Infatti, molti di questi proprietari cominciano ad avere problemi con il cane successivo, perché magari ha delle doti caratteriali diverse.
È esattamente quello che succede con le persone.
Quante persone dovrai conoscere prima di incontrare quella che va bene per te e con la quale magari ci farai una famiglia?
Una?! Dieci?! Venti?! Chi lo sa.
Quello che sappiamo è che puoi continuare a cambiare finché non trovi quella giusta.
Con i cani questo non è possibile.
Con i cani è un po’ come con i figli.
Puoi sfornare il prossimo Leonardo da Vinci, come ti può capitare di ritrovarti con Bello Figo 2.


Ahahah ok, sto esagerando, ma è per capirci.
«Ma quindi come faccio ad avere un cane ubbidiente se la fortuna non è stata dalla mia?»
La prima cosa che devi fare è conoscere TUTTE le sue doti caratteriali, perché è in base a queste che lui ragiona.
POI devi di insegnargli le competenze di cui avete bisogno per convivere serenamente.
Ma queste devono partire SEMPRE dalla conoscenza del cane e dalla sua individualità, altrimenti rischi di ritrovarti con i problemi visti sopra:
- Il cane non riesce a capire quello che stai cercando di insegnargli;
- Sembra che l’abbia capito ma poi se lo dimentica perché le nuove competenze non sono state trasferite nella memoria a lungo termine;
- Il cane ha capito quello che gli hai insegnato, ma sceglie di non assecondare le tue richieste.
Per conoscere le doti caratteriali del tuo cane, ti basterà prenotare una valutazione con me cliccando qui.
La valutazione si svolgerà nel mio centro addestramento, a Tricase (LE).