Leggi, religione e addestramento: cosa hanno in comune?

Se pensi che insegnare il “seduto” e il “richiamo” al tuo cane, basti per renderlo più ubbidiente, devo darti una brutta notizia.

Qualsiasi comportamento è INUTILE senza una buona gestione.

E in questo articolo parleremo proprio di questo.

Infatti, per rispondere alla domanda “Cosa hanno in comune leggi, religione e addestramento?” La risposta è: LE REGOLE.

Spesso quando si parla di regole nei confronti dei nostri amici a quattro zampe si pensa al maltrattamento.

Effettivamente la parola “regole” non ci fa pensare a qualcosa di positivo, di divertente..

Ma prova a pensare dove saremmo ora senza queste.

Questa sarebbe la società senza regole.
Probabilmente saremmo così

Certo, potremmo parlare del fatto che ce ne siano state imposte tante fin da piccoli – e che quindi all’inizio non sia stato facile accettarle – ma di questo puoi parlarne con uno psicologo.

Ah, tra l’altro questa è una cosa che puoi evitare di fare con il tuo cane. Ne parleremo più avanti.

Quello che voglio farti notare ora è che

LE REGOLE SONO NECESSARIE PER VIVERE IN UNA SOCIETÀ .

E soprattutto che

REGOLE NON È PER FORZA SINONIMO DI MALTRATTAMENTO.

Per fare in modo che il tuo cane non salga sul tavolo, ad esempio, non devi necessariamente picchiarlo come non ci fosse un domani.

Ci sono MOLTE altre strade per ottenere lo stesso risultato.

Ma facciamo degli esempi nella vita reale per rendere l’idea.

Siamo tutti d’accordo sul fatto che rubare sia sbagliato, giusto?!

Bene, cosa ci accade se ci beccano a rubare?

Per la legge vai in carcere.

E per il buon Signore?

Brucerai nel fuoco dell’inferno per l’eternità.

Insomma, due belle punizioni che ci trattengono dal fare nostra qualsiasi cosa vediamo, eppure non c’è qualcuno che ce le dà a sangue (a meno che non ti becca il proprietario).

Vediamone un’altra.

Uccidere è sicuramente una cosa sbagliata..

Per la legge vai dentro.

Per il buon Signore..brucerai nel fuoco dell’inferno per l’eternità (un tema ricorrente quello delle fiamme).

Quindi, non rubare e non uccidere sono delle regole, delle restrizioni alla tua libertà.

Dimmi: ti senti maltrattato per non avere la possibilità di rubare o uccidere a tuo piacimento?

Non credo, le hai accettate.

Queste regole ci permettono di vivere nella società.

Anche se effettivamente limitano alcune nostre intenzioni, ci permettono di mantenere il controllo in determinate situazioni.

Ti faccio un’altra domanda: Se avessi un figlio, gli permetteresti di fare tutto quello che vuole o gli daresti dei limiti?

A meno che tu non voglia avere a che fare con un pazzo scatenato, dovrai darglieli, ma questo non ti rende un genitore più cattivo, perché il tuo scopo non è quello di limitare tuo figlio a casaccio, piuttosto quello di insegnargli cosa è giusto e cosa è sbagliato, in modo che da adulto lui possa vivere una vita più serena.

Ad esempio non puoi permettergli di mangiare 1kg di nutella al giorno, neanche se fa i capricci.

Dovrai insegnargli a darsi una regolata.

Per toglierti da dosso anche gli ultimi sensi di colpa, ti faccio notare che Dio diede agli uomini i 10 COMANDAMENTI.

Non erano 10 consigli..erano comandamenti.

Ora vuoi dirmi che Lui è cattivo perché ha dato delle regole agli uomini?

Ti faccio presente che ha seguaci in tutto il mondo.

E la Sua punizione alla trasgressione è..indovina..le fiamme dell’inferno, NON un buffetto sulla testa.

E qui tocchiamo un altro punto spesso incompreso: LA PUNIZIONE.

Ora, non dico che sotto il diluvio universale che spazza via i peccatori sia tutto concesso..

Ma insomma, neanche preoccuparsi di ferire la sua anima fragile se lo si guarda male, è una gran cosa.

Non so se ti è mai capitato di vedere 2 cani contendersi un osso, o un gioco. Ti assicuro che non si chiedono “per favore”.

Probabilmente leggendo queste righe starai pensando che io prediliga i proprietari severi, ma non è così.

È solo che ci sono troppi proprietari estremamente accondiscendenti nei confronti dei propri cani – ovviamente in buona fede –  ma questo non è un bene né per gli uni né per gli altri.

I cani non impareranno mai a controllarsi e i proprietari dovranno fare i conti con i vari problemi che ne scaturiranno.

Ad esempio: se tu non insegni al tuo cane che in casa ci si sta calmi, lui continuerà a correre e saltare da una parte all’altra, a mordicchiare qualsiasi cosa, a rubare oggetti.

Risultato: lui non riesce a tranquillizzarsi, tu ti innervosisci, lui sente che sei nervoso e si preoccupa – quindi sarà ancora meno tranquillo e scaricherà quello stress nei comportamenti indesiderati che abbiamo appena visto.

Diventa un circolo vizioso da cui si esce con le cannonate.

Ma parliamo della punizione.

Per punire un cane NON è necessario picchiarlo.

Se ad esempio quando tu sei seduto, lui viene e comincia a mordicchiarti, puoi fargli capire che quello è un comportamento indesiderato in diversi modi:

  • Puoi ignorarlo;
  • Puoi allontanarlo, quindi metterlo nelle condizioni di non riuscire a raggiungerti finché non si calma;
  • Puoi portarlo in un’altra stanza, quindi allontanarlo dal “branco”;
  • Puoi andartene tu e lasciarlo da solo;
  • Puoi sgridarlo;

Insomma ci sono una serie di punizioni che puoi dargli senza arrivare a picchiarlo.

E quelle che ti ho elencato sono solo alcune delle cose che puoi fare, giusto per rendere l’idea.

Chiariamo questo concetto: quando si parla di punizione non bisogna subito pensare alla violenza fisica. Ok?!

Bene, andiamo avanti perché c’è un passaggio FONDAMENTALE che sfugge a molti quando si parla di regole. E cioè..

Prima di pretendere qualcosa dal cane, devi insegnargliela!

Prima che ti arrivi una multa a casa per eccesso di velocità, ti è stato spiegato qual è il limite da rispettare, e qualora te lo fossi dimenticato, ti viene ribadito dai segnali stradali.

È ovvio che, se dopo tanti avvisi, tu decidi di fare di testa tua, ti arriva la multa.

Un altro esempio: prima di punirti con la famosa eternità all’inferno, ti sono state spiegate le regole da osservare per andare in paradiso.

Non è che qualcuno si sveglia un giorno e decide di punirti a casaccio, perché, se così fosse, tu avresti il diritto di pensare che quella persona non è a posto di testa.

Questo è quello che invece succede quando si danno le regole ad un cane.

Un cane non sa cosa è giusto o sbagliato. Devi insegnarglielo tu..e devi farlo PRIMA di pensare di punirlo.

Trasgredire vuol dire: conoscere l’azione corretta e fare il contrario.

Solo in questo caso può arrivare la punizione, NON prima.

E qui arriviamo al punto cruciale:

Come si insegnano le regole al cane?

Il primo consiglio che mi sento di darti è: NON AVERE FRETTA.

Per insegnare in modo corretto le regole ad un cane devi avere pazienza ed insegnargliele una alla volta..poco alla volta.

Non puoi pretendere che un cane che fino al giorno prima ha fatto tutto quello che voleva, impari a rispettare tutto in 10 minuti. È praticamente impossibile.

Ti dirò di più: finirai col peggiorare la situazione se non segui questo consiglio. Perché?

Prova a tornare un attimo indietro con la mente a quando frequentavi la prima elementare.

Era già complicato dover restare tanto tempo seduto su un banco, perché mediamente alla scuola materna ti facevano fare un compitino e poi via a giocare.

Ora immagina se ti avessero fatto fare 5 anni in uno.

Avresti retto quel carico di lavoro?

Ovviamente no.

Eppure tu hai delle capacità che non sono paragonabili a quelle di un cane.

Hai imparato a guidare, hai fatto algebra andando avanti con gli studi, probabilmente anche fisica, potresti studiare filosofia.

Senza girarci troppo intorno e raccontarci poesie smielate, UN CANE NON HA LE CAPACITÀ DI UN ESSERE UMANO. È un dato di fatto.

Quindi, se tu ci hai messo 5 anni per imparare le tabelline e la storia, non puoi pretendere che un cane impari tutte le regole di comportamento in un solo giorno.

Devi prima insegnargli l’azione corretta; 5 minuti al giorno..10 minuti al giorno..

Quando l’avrà capita puoi insegnargli che se non rispetta quell’azione verrà punito, senza arrivare a picchiarlo.

Quando avrà capito bene questa regola e saprà che se non la rispetta verrà punito, passi alla successiva.

Ora dimmi..alla luce di quello che sai ora..ti senti di associare il maltrattamento ai due calci in cu*o o al riempire di richieste fino allo sfinimento un essere che non ha le capacità per reggerle tutte insieme?

Lascio a te la risposta.

«Ok, ma come faccio ad insegnare al mio cane una regola per volta se all’interno della giornata ha diversi comportamenti da correggere?»

Bella domanda.

Questo è un altro dei motivi per cui consiglio il kennel in casa.

Se insegni al tuo cane a stare in kennel nel modo corretto – non come una punizione – lui non avrà nessun problema a starci dentro e tu avrai il tempo per insegnargli come ci si comporta in casa..senza ritrovarti con le tende distrutte, il divano a pezzi, la casa piena di pipì, senza doverti preoccupare di togliere il telefono dal tavolo perché se no te lo ruba, e soprattutto..

Senza SOVRACCARICARE di richieste e conflitti il tuo cane.

Già, quel tipo di gestione porta a dei conflitti tra cane e proprietario. Risolvibili, certo, ma anche evitabili.

Spero di averti chiarito le idee sull’argomento “regole”.

Ora sai qual è il modo corretto di insegnarle ad un cane.

So benissimo che a volte è più semplice a dirsi che a farsi.

Ci sono cani che ti permettono di più, altri che ti permettono meno.

È anche vero che, a causa di alcuni errori in fase di apprendimento, il tuo cane potrebbe vedere come negativa l’azione corretta che stai cercando di insegnargli – indipendentemente dal fatto che tu stia usando il cibo e le carezze per farlo.

In questo caso il cane sarà portato a trasgredire perché, paradossalmente, per lui è più vantaggioso.

Per evitarti questo, è necessario che tu conosca come ragiona il tuo cane.

E non è difficile…

Per conoscere le Doti Caratteriali del tuo cane, quindi come lui ragiona, ti basta cliccare qui e prenotare la tua consulenza.

Alla prossima.

Gerardo

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